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sabato 24 maggio 2014

La pioggia rossa in Sri Lanka e le analisi di cellule senza DNA extraterrestri

Il 28 giugno del 2012 gli abitanti della città di Kanur nello stato del Kerala si sono svegliati sotto una scrosciante pioggia rossa. Il fenomeno non è stato registrato per la prima volta, ma si è ripetuto più volte dal 2001, circa 124 volte. Proprio in questa data sono stati raccolti diversi campioni della pioggia ed analizzati al fine di scoprire se si trattasse di una pioggia pericolosa e inquinante delle falde acquifere.

Foto delle cellule della pioggia rossa:






Due scienziati hanno portato avanti le analisi fino a pubblicare i propri risultati consultabili da tutta la comunità scientifica. Il dott. Godfrey Louis dell' Università di Scienza e Tecnologia di Cochi e il collega Santosh Kumar dell' Università di Mahatma Ghandi di Kottayam hanno scoperto diverse particolari proprietà inerenti alla pioggia rossa.


Ad una prima analisi sembravano trovarsi di fronte a materiale biologico, cioè vere e proprie cellule formate da una spessa membrana, paragonarono quindi le cellule al sangue ma non c'era nessuna corrispondenza infatti tali cellule avevano la membrana ispessita e non sembravano avere corpuscoli interni al microscopio. Da una prima analisi sembrano inoltre essere autofluorescenti, infatti da successive analisi è stata riscontrata un' alta concentrazione di uranio nelle pareti cellulari. 
qui la loro pubblicazione ufficiale (per tutti gli scettici e coloro che screditano senza leggere...):

http://arxiv.org/pdf/astro-ph/0601022v1.pdf

Ma perché tali cellule dovrebbero venire dallo spazio?

Pochi giorni prima della pioggia rossa del 2012 lo Sri Lanka era stato tempestato di avvistamenti di luci nel cielo, molti non hanno dato delle spiegazioni, fin quando un testimone ha detto di aver visto schiantarsi al suolo le luci e di aver trovato del materiale (simil meteorite) ma molto più granuloso.



Da qui il collegamento che forse si poteva parlare di teoria della panspermia, cioè il viaggiare delle molecole della vita attraverso lo spazio su comete e meteore, saremmo quindi tutti figli delle stelle, ognuno di noi è un extraterrestre. 

Le cellule ritrovate anche nella pioggia:
Risulta sconvolgente che ricercando molecole di fosforo (alla base del DNA) non se ne siano rilevate e nonostante tutto le cellule della pioggia rossa sembrano riprodursi e moltiplicarsi. Altro elemento di analisi è stato sottoporre le cellule ad una temperatura di 300 gradi centigradi per 15 minuti e le cellule hanno continuato a replicarsi e sopravvivere.
I ricercatori hanno avuto modo di passare al microscopio elettronico i frammenti ritrovati di meteorite   e hanno rilevato le stesse cellule quiescenti che sono presenti grandi quantità all'interno della pioggia. 
Altri ricercatori  ( A pubblicare sul Journal of Cosmology l’eccezionale scoperta sono tre ricercatori della University of Buckingham (UK) (N.C. Wickramasinghe), della Cardiff University (UK) (J. Wallis) e del Medical Research Institute, Colombo, Sri Lanka (D.H. Wallis)   ) sono stati a lungo screditati hanno pubblicato come all'interno del meteorite siano presenti oltre alle cellule della pioggia rossa anche alcuni fossili comuni di diatomee (sarebbe realmente interessante vedere se filogeneticamente siano realmente comuni).
Tutto questo ci lascia pensare che siamo davvero tutti figli delle stelle...



Open your mind.


Un video riepilogativo






sabato 10 maggio 2014

Scoperto materiale alieno di Bob White

Nel 1985 Robert Lee White ed un amico stavano viaggiando in auto tra Denver e Las Vegas, quando videro per strada un oggetto che si librava davanti loro a circa 100 metri. L'oggetto o gli oggetti sembravano essere 2 neon azzurri paralleli di enormi dimensioni.


Dai neon scaturì una specie di esplosione ed una luce arancione cadde verso terra. La luce si era distaccata dall'oggetto che era arrivato a toccare terra. Dopo di che l'oggetto volò via nel cielo senza alcun rumore. 



A questo punto Bob White raccolse nel punto in cui era caduta la luce arancione un oggetto di (7,5 pollici) di lunghezza a forma di goccia. Uno stranissimo oggetto frastagliato come se fosse un bulbo di capello gigante. 





Bob White decise solo nel 1996 di far analizzare l'oggetto da diversi laboratori tra cui il N.I.D.S. (National Institute of Discovery Science), ma alcuni si rifiutarono altri nonostante fecero le analisi quando il proprietario chiese spiegazioni o il risultato delle analisi le organizzazioni che se ne erano occupate non comunicarono i risultati asserendo che nessun lavoro di analisi era stato richiesto (???).





















Nel 1998 White firmo una dichiarazione giurata inerente al suo avvistamento e in seguito si sottopose alla prova del poligrafo superandola. Successivamente si venne a sapere tramite la declassificazione dei documenti segreti grazie al Freedom of Information Act (FOIA), che un oggetto speculare e simile venne ritrovato e riportato in un rapporto del Counter Intelligence Corps con il nome di "Flying Saucer from Denmark". 


Il link qui:
  


Dalle diverse analisi, una delle prove empiriche fu porre delle lastre radiografiche sui diversi lati dell'oggetto e dopo 48 ore si poteva notare che l'oggetto stesso in due nuclei interni posti nella parte inferiore dell'oggetto emettevano radiazioni chiare impressionando le lastre.

David Lamb, esperto in fisica dei materiali, eseguì accurate analisi sull'oggetto. L’artefatto rivelò la struttura policristallina di un semiconduttore. Vi fu rintracciata una concentrazione di argento pari al 4,3 per cento: sulla Terra l’argento in questa concentrazione è usato come catalizzatore nelle reazioni chimiche. Lamb ipotizzò che fosse un quasi-cristallo di struttura molto complessa, nelle ultime ricerche sperimentali sui superconduttori infatti si utilizza l'argento che ricopre leghe particolari di alluminio. Tale ricopertura potrebbe essere utilizzata nello spazio per espellere i campi gravitazionali e attraversare zone di densità gravitazionale intense, si potrebbe inoltre ipotizzare che tali campi possono accelerare nell'espulsione la velocità dell'oggetto che attraversa il campo stesso.

E' stato ipotizzato che prendendo in esame una navicella spaziale che viaggia con questo tipo di superconduttore come struttura, potrebbe comprimere in pratica lo spazio davanti nella direzione desiderata e dilatarlo nella parte posteriore alla direzione praticamente viaggiando in una dilatazione gravitazionale di spazio-tempo, e teoricamente annullando o meglio raggirando le leggi della fisica e viaggiando in questa maniera a multipli della velocità della luce.





Ultimamente hanno cercato di screditare sia Lamb ( che è "solamente" Senior Physics  Research Specialist in University of Alabama in Huntsville) che gli altri ricercatori inerenti il progetto di analisi del materiale. 
Qualche sedicente pseudofisico e "saccente scettico" ha ipotizzato che l'oggetto sia il medesimo prodotto da un macchinario da fonderia (in maniera tale che la sua coscienza terrorizzata dal poter vedere oltre il proprio piede) che con una specie di morsa potrebbe come materiale di scarto produrre tali oggetti, naturalmente più piccoli, naturalmente senza effetti radio particolari, naturalmente non capaci di emettere energia elettromagnetica e di essere capaci di emettere a bassa quantità addirittura neutroni. 


Qui le analisi del frammento:




La cosa sicura è che l'oggetto non è di origine umana ed è stato costruito o prodotto artificialmente in quanto non si trova in nessuna forma in natura. Le prove che oggetti volanti non identificati esistono sono ora tangibili reali e visibili. Ora gli scettici devono solo stringere forte gli occhi e dire che si tratta di un pallone sonda. Soprattutto dopo l'improvvisa morte post incidente stradale avvenuto il 16 novembre 2009 dove White per "complicanze" ha perso la vita (almeno secondo "loro" nonpotrà continuare con le sue analisi eh?)...signori lettori probabilmente è arrivato il momento di seguire il mio consiglio:

Open your mind.